LA CASA DEI VAMPIRI

DI HYDEON
A CURA DI GLORIA PASOTTI E EDOARDO MONTI

9 SETTEMBRE - 8 OTTOBRE 2022

Hydeon va a dormire a mezzanotte. Chi lo conosce lo sa, costi quel che costi, nel bel mezzo di una serata o di un’avventura, annuncia l’ora del Pajamas Time, saluta tutti e se ne va.
Si mette a letto, spegne le luci ed in quel momento, con l’oscurità, escono i vampiri che popolano la sua mente.
Simpaticamente sinistri, provengono da un tempo e da un luogo indefinito, vestiti con abiti del passato, osservano il nostro tempo presente bevendo vino, Campari e Cynar, concedendosi ogni tipo di vizio fino all’eternità.
Sono figure allungate e appuntite, con nasi lunghi e piedi affilati il cui tratto sintetico si confonde e ci confonde nel loro gioco perpetuo. Mentre li guardiamo li possiamo sentire sogghignare e sussurrare una lingua sconosciuta in uno spazio piatto e senza cielo.
La loro casa, una cattedrale di sangue che ci attira e seduce nel suo essere di carne caleidoscopica - senza finestre, senza porte, oppure piena di finestre e di porte, mutevole e pulsante.
Se i Vampiri sono figure bidimensionali e concise, i cacciatori di Vampiri indossano sontuosi abiti neri, hanno sembianze umane e sono rappresentati secondo la ritrattistica classica: di profilo o mezzo busto in tele ovali con un forte chiaroscuro.
Proseguendo in questo viaggio notturno nella mente di Hydeon ci troviamo nella campagna Toscana con alti cipressi, voluminosi cespugli e un cielo con due lune. Viene da chiedersi: ma dove siamo? Che ore sono? Mentre una scala prende fuoco e una figura nera si dissolve e scompare nel cielo rosa.
Hydeon viaggia avanti e indietro nel tempo.
Americano, nato a San Diego, deve sicuramente avere vissuto qualche vita precedente in un passato remoto del continente europeo, durante l’epoca vittoriana e gotica.
Più si osservano i suoi disegni e i suoi dipinti, in cui i vari secoli si fondono nell’ora sospesa delle fiabe, più diventa chiaro che per Hydeon la vera invenzione è il concetto stesso di tempo.
La case dei vampiri ci chiama da lontano.
Chissà dove e quando ci siamo entrati per la prima volta.


Gloria Pasotti

L’artista americano Ian Ferguson (California, 1985) esperimenta, rielabora e ripropone. Frutto di due residenze in Italia, Palazzo Monti prima e Spazio Contemporanea poi, infiniti micro viaggi esplorativi nel Paese e mesi di lavoro tra il suo studio a New York e Brescia, La Casa dei Vampiri presenta 23 lavori inediti che ci prendono per mano e ci accompagnano in un’avventura nella campagna italiana.
Viaggi e avventure non sono una novità per Ferguson, noto anche come Hydeon, che negli anni ha vissuto in California e a Chicago, a Seattle poi New York, speri- mentando con grafica, incisione e design. Fonde la sua capacità sintetica a quella creativa, condensando in questa nuova produzione una serie di favole e racconti che uniscono la storia italiana ad un folklore inventato, rivisitati attraverso fiabe con protagonisti eccentrici: i vampiri e coloro che ne danno la caccia. Disegni e dipinti, interpretati prevalentemente da gouache e acrilico su tela, ci catapultano in un viaggio indietro nel tempo, in un mondo semplice, precisamente nella campagna toscana.
Questo allure antico trova un compare proprio nella gouache, tecnica che nella maggioranza della produzione contemporanea cede terreno all’acrilico e all’olio e che presenta non poche complessità: è difficile infatti trovare la giusta tonalità perché, quando si asciuga, i colori subiscono variazioni sensibili - in genere le sfumature scure tendono a diventare più chiare e quelle chiare a scurirsi. Ferguson adatta una tecnica già sperimentata da William Turner per stabilizzare e fare propria questa tecnica, applicando il medium su carta e tela che già presentano ampie campiture di colore caldo.
L’invito è quello di visitare le case dei vampiri, scoprirne l’intimità, dare un’occhiata alle loro vite e a quelle delle creature antiche che da sempre ne danno la caccia. Ascoltando i ricordi incantati e romantici del vecchio mondo toscano e immergendoci in questi antichi misteri, comprendiamo meglio cioè che l’arista spesso definisce come elementi d’ispirazione seminale: civiltà antiche e l’architettura barocca, l’era vittoriana e l’influenza gotica, gli outsiders e l’arte medievale.


Edoardo Monti

Hydeon è un artista e designer che vive a Brooklyn, New York.
Nato nel 1985 a National City (California) è cresciuto a San Diego, ha conseguito il diploma in Scienze Grafiche e Design presso l’Art Institute of California, San Diego nel 2006.
Il lavoro di Ferguson è un’espressione di osservazioni e memorie visive della sua esperienza di vita. I personaggi, l’architettura e l’immaginario utilizzati nel suo lavoro sono tutti canali per raccontare storie e condividere idee. La sua ricerca è in gran parte ispirata dalle civiltà del passato; dall’epoca barocca, gotica e vittoriana; molteplici movimenti architettonici; dall’arte medievale, popolare e straniera; dai miti antichi, le fiabe e idee di coscienza.
Il suo stile illustrativo e i suoi soggetti si fondono insieme nel tentativo di ispirare l’introspezione e l’unità estetica.